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La Sindrome di Rebecca o Gelosia retroattiva: essere gelosi degli ex del proprio compagno

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Ogni rapporto merita un po’ di gelosia: se non si è gelosi, l’altro potrebbe sentirsi non amato abbastanza. La gelosia, oltre ad essere associata a situazioni ed eventi negativi, è infatti associata all’amore: quanti di noi pensano “è geloso di me quindi mi ama”? Entro una certa misura, è naturale pensarla così. Il problema vero si crea nel momento in cui la gelosia sia scatenata per motivi irreali che non trovano riscontro nella realtà. In questo caso la persona gelosa crea una visione distorta della realtà dando sfogo a comportamenti estremi e pericolosi nei confronti dell’altro.

Una forma molto particolare di gelosia è la gelosia retroattiva (così chiamata in quanto riguarda vicende accadute nel passato), meglio nota come “Sindrome di Rebecca”, nome che deriva dal film “Rebecca la prima moglie” di Alfred Hitchcock e dal libro di Daphne du Maurier da cui è tratto.

Che cos’è la Gelosia retroattiva?

“La gelosia retroattiva è una gelosia che riguarda il passato sentimentale e sessuale del proprio partner e delle storie avute in precedenza. Chi soffre di gelosia retroattiva si ritrova spesso ad immaginare situazioni (sessuali e non) che il/la partner potrebbe aver vissuto con altre persone in precedenza.”

La sua peculiarità è quindi che non si è gelosi del presente o di quello che potrebbe succedere in futuro, ma si teme ciò che c’è stato prima. Molte volte, l’idea di base è che non si è all’altezza dell’ex del proprio partner, che non si potrà mai essere come lei/lui e che, quindi, la relazione attuale non sarà mai come quella che il proprio partner ha avuto in precedenza. Ovviamente, non si può cambiare ciò che è stato: per questo il soggetto si dispera ed è letteralmente logorato da questo sentimento.

La persona che ne soffre, esegue un confronto costante con gli ex della sua dolce metà, non tollera che vengano menzionati luoghi ed eventi che appartengono ai legami già vissuti dal proprio partner e, in generale, viene travolta da un pensiero ricorrente in merito alla figura dell’ex del proprio partner, alle sue doti più brillanti, agli elementi che potrebbero aver reso speciale e ineguagliabile quel determinato rapporto. Attraverso la mitizzazione del presunto rivale, si arriva a una visione distorta della realtà: non ci si sente all’altezza del amante che, per quanto possa essere attento, non riesce a colmare la mancanza di autostima.

Una delle reazioni più comuni per chi ne soffre è la rabbia. I pensieri ossessivi causano pian piano lo sgretolarsi della relazione, riducendo ai minimi la comunicazione. La paura dell’abbandono, infatti, è costante e proprio per questo le persone che soffrono la sindrome di Rebecca sono soggetti che credono di non poter essere amati profondamente. In alcuni casi, si arriva a pensieri estremi che colpiscono gli ex del partner desiderando, ad esempio, la loro sofferenza o la loro morte. In altri casi, il soggetto affetto da gelosia retroattiva tende a indagare accuratamente sulla vita passata del proprio partner e continua ad alimentare il suo sentimento d’inferiorità.

Il soggetto vive un vero e proprio paradosso: teme il passato del partner ed è infastidito quando ne sente parlare, ma è interessato enormemente a saperne tutti i dettagli: per questo tende infatti a fare un sacco di domande al proprio partner per conoscere ogni cosa.

Di fronte a tutto ciò, la persona gelosa vive un profondo stato di malessere e non solo: tutti questi pensieri e sentimenti si tramutano in scatti di rabbia e rancore e tutto ciò non viene minimamente placato dalle rassicurazioni da parte del partner. Chi ne soffre, continuerà a vedere l’ex come una persona perfetta, senza difetti, migliore di sé e che non potrà mai essere eguagliata.

Le cause

La causa primaria della gelosia retroattiva è la presenza di una bassa autostima e di una profonda insicurezza che si tramuta nella paura di essere abbandonati.

Questo sentimento di inferiorità, che si può manifestare a livello sessuale, estetico o intellettuale, insieme all’insicurezza e a un sentimento ossessivo di possessività possono portare la persona a sentirsi sempre in una posizione di secondo piano rispetto al passato del partner. Il risultato sarà una relazione perennemente in bilico e tesa tra le ossessioni della persona gelosa e la confusione del partner vittima di gelosia che non saprà gestire la situazione, dal momento che la gelosia non ha basi reali.

In generale, soprattutto per motivi storici legati alla condizione maschile e femminile, si è notato che negli uomini e nelle donna la gelosia tende ad avere delle sfumature diverse. Negli uomini la gelosia tende a essere collegata al possesso e a un problema di non esclusività: ovvero è collegata al bisogno dell’uomo di imporre il dominio del suo ego. Mentre per quanto riguarda le donne, sembra che la gelosia retroattiva sia legata all’insicurezza e al bisogno di essere la migliore, eliminando la concorrenza.

Le conseguenze

A subire un vero e proprio danno è il sentimento di fiducia: quello che dovrebbe caratterizzare una coppia sana.

Come più volte affermato, la gelosia sicuramente è un sentimento normale che, in un certo limite, può essere anche utile al rapporto e al suo rafforzamento. Ma nel caso della gelosia retroattiva, il limite è davvero superato: essa, infatti, è simile al disturbo ossessivo-compulsivo, poiché con tale disturbo condivide due aspetti cruciali:

  • Ossessioni: il geloso è ossessionato da pensieri intrusivi, che nascono improvvisamente e non hanno un significato reale: il soggetto non riesce a controllarli o a smettere di riprodurli e influenzano le sue emozioni e i suoi comportamenti.
  • Compulsioni: il soggetto geloso mette in atto una serie di comportamenti e atti mentali per neutralizzare o prevenire il sopraggiungere dell’ossessione, la sensazione di disagio e di malessere che ne deriva. Tra queste compulsioni ritroviamo: il sospetto circa la veridicità delle cose che il proprio partner dice, il timore che possa omettere delle informazioni, la curiosità morbosa, mostrata con lo scopo di sapere ogni dettaglio, poiché si ritiene che ciò possa aiutare a non avere più paura del passato.

Tutto ciò non può non avere ripercussioni nella relazione: la persona è ossessionata dal passato del partner e, spesso, tende a riportarlo in luce, non solo tirando in ballo ciò che è stato, ma esprimendo giudizi morali su questo e colpevolizzando quotidianamente il partner.

La fiducia reciproca viene meno, dunque, ma anche la serenità del rapporto. Ciò che si instaura è un clima di ansia e tensione dove, spesso, la comunicazione viene compromessa, proprio come il benessere di entrambi i partner.

Un’altra conseguenza della gelosia retroattiva è la chiusura del partner geloso.

Qui siamo di fronte ad un altro paradosso: chi soffre di gelosia, ha paura dell’abbandono, ma ritiene che in una situazione del genere sia l’unica soluzione possibile. Quindi, paradossalmente, la persona gelosa si chiude in se stessa e, spesso, decide di chiudere la relazione che sta vivendo e che, allo stesso tempo, determina sofferenza.

I motivi alla base di questa decisione possono essere diversi: si può chiudere la storia per porre fine alla sofferenza oppure per infliggere la stessa sofferenza all’altro. Se non rivelata, invece, tale gelosia può essere mascherata e nascosta per anni, fino ad arrivare a logorare, pian piano, la relazione che rischia di essere sempre più caratterizzata da dubbi, risentimenti, mancanza di fiducia, tensione e mancanza di comunicazione.

Consigli per affrontare la gelosia retroattiva

Ripensa al tuo passato sentimentale

Ripercorrete tutto ciò che avete vissuto, le vostre esperienze, sia belle che brutte, pensate alle volte in cui vi siete sentiti amati o avete amato. Questo può aiutarvi a farvi capire una cosa fondamentale: tutti noi abbiamo un passato. Anche voi! È giusto pretendere che la persona che amate non ne abbia uno? Sarebbe umanamente possibile?

Riconosci il problema e parlane con il tuo partner

Anche la gelosia retroattiva, per essere affrontata, deve essere riconosciuta e accettata. Prima di tutto è giusto chiedersi che cosa vi turba davvero dell’ex o degli ex in questione, per poi parlarne con il partner esponendogli a cuore aperto tutti i vostri dubbi e insicurezze. Questo può essere davvero utile, perché con le riflessioni solitarie non si risolve il problema. Parlando con il vostro partner, invece potete cercare di trovare quelle risposte e conferme che non riuscite a darvi da soli.

Aumenta la consapevolezza di ciò che vivi

Potreste sentirvi in preda a questi pensieri intrusivi e, spesso, potreste sentire di non avere controllo su ciò che vi succede: prendete in mano la situazione. Pensate a ciò che vivete, date un nome ai sentimenti che provate e pensate alle immagini che vi vengono in mente. Può essere utile scrivere ciò che sta succedendo per far “sbollire” la rabbia e prenderne consapevolezza!

Accetta il tuo partner totalmente

Uno dei maggiori punti di forza di una relazione è l’accettazione del partner e di tutto il suo bagaglio persona: quindi anche il suo passato. Ogni persona è il frutto delle proprie esperienze passate: il fatto che voglia condividerle con voi non deve essere considerata una minaccia, ma un passo importante per la costruzione di un rapporto solido e duraturo.

Se sei ossessionato/a dai ricordi, createne di nuovi col tuo partner

Non siate in competizione con le storie precedenti: fate il possibile affinché possiate vivere una storia unica e ricca di momenti intensi e da poter ricordare. Così, probabilmente, i vecchi ricordi diventeranno ancora più vecchi!

Infine, un ultimo ma fondamentale consiglio. Come abbiamo visto, bassa autostima, paura di perdere il controllo, paura dell’abbandono sono solo alcuni dei sintomi alla base della Sindrome di Rebecca. Per questo, una delle soluzioni migliori è quella di intraprendere un percorso di psicoterapia. Solo in questo modo, infatti, è possibile contrastare la gelosia e colmare il grande vuoto di autostima.


Grazie per avermi contattata. Fammi sape