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Persone Altamente Sensibili: chi sono e come funziona il loro cervello

“Perché percepisco le cose in modo diverso? Perché soffro più degli altri? Perché mi sento sollevato quando sono solo? Perché osservo e sento cose che gli altri ignorano?”. Se capita anche a voi di porvi le seguenti domande forse avete un dono speciale, un’emotività intensa che, purtroppo, a volte, può crearvi non pochi problemi.

Ci sono persone che guardano il mondo con degli occhiali invisibili che gli permettono di sentire ciò che altri non riescono a percepire o farlo con un’intensità tale da riuscire a vedere realtà che ad altri sfuggono. Il termine che le definisce è Persone Altamente Sensibili (PAS), coniato dalla psicologa americana Elaine Aron nel 1986: uomini e donne dotate di un’ipersensibilità agli stimoli provenienti da altri.

Caratteristiche del cervello emotivo delle Persone Altamente Sensibili (PAS)

L’ipersensibilità può essere definita come una modalità di risposta (fisica, mentale ed emotiva) molto acuta agli stimoli esterni (sociali, ambientali) o interni (intra-personali o fisici).

Si calcola che quasi il 20% della popolazione mondiale sia dotato delle caratteristiche basiche per essere definito “altamente sensibile”. Far parte di questo gruppo non è uno svantaggio, né etichetta le persone come diverse. È probabile che durante la vostra vita, e specialmente durante l’infanzia, abbiate percepito questa distanza emotiva e, a volte, avete avuto la consapevolezza di essere nati con un paio di “occhiali invisibili” che fanno vedere il mondo in un altro modo, con un cuore più aperto, ma anche più fragile.

Nel 2014, venne pubblicata un’interessante ricerca elaborata dall’Università di Stony Brook, a New York, i cui risultati vennero pubblicati sulla rivista “Brain and Behaviour”. La ricerca rivelò che gli iperefficienti mentali o PAS sono dotati di un cervello emotivo capace di grande empatia, orientato verso la socievolezza e all’unione con i loro simili.

Da un punto di vista scientifico, i processi cerebrali di tali persone mostrano una sovreccitazione nelle aree neuronali collegate con le emozioni e con l’interazione verso terzi: questi soggetti sono in grado di decifrare ed intuire i sentimenti di coloro che li circondano, ma, allo stesso tempo, devono affrontare un problema molto chiaro… il resto del mondo è privo di tale empatia; pertanto, vi è un evidente squilibrio tra la loro sensibilità e quella delle persone attorno a loro. È per questo che gli iperefficienti mentali vedono se stessi come “diversi”.

Per arrivare a queste conclusioni, si realizzarono varie prove, come per esempio le risonanze magnetiche, con il fine di studiare le differenze tra i processi mentali delle PAS e le persone nelle quali non era stata riscontrata una sensibilità speciale. A questo scopo, i soggetti in analisi vennero esposti a diversi stimoli, per poter verificare l’attività biochimica e le differenti strutture che conformano il cervello.

I risultati furono particolarmente visibili in due aspetti:

  • I neuroni specchio. Di certo ne avrete già sentito parlare; essi compiono una funzione sociale, perciò sono presenti soprattutto negli umani e nei primati. Sono situati nella corteccia frontale inferiore del cervello, molto vicino alla zona del linguaggio, e sono collegati soprattutto con l’empatia e con l’abilità di captare, processare e interpretare le emozioni altrui. Nelle PAS, la loro attività è continua e molto intensa sin dall’infanzia.
  • L’insula. Si tratta di una piccola struttura, situata molto in profondità nel nostro cervello. Si trova nella corteccia insulare ed è collegata con il sistema limbico, una struttura basica per le nostre emozioni. È proprio essa che ci permette di avere una visione più soggettiva ed intima della realtà. Nelle Persone Altamente Sensibili, questa interessante struttura svolge un’attività molto più energica di quella delle persone prive di tanta sensibilità.

Abbiamo scoperto che le aree del cervello coinvolte con l’emozione e la consapevolezza – afferma la dottoressa Aron – in particolare quelle aree connesse con i sentimenti empatici, nelle persone altamente sensibili hanno mostrato sostanzialmente un maggiore flusso di sangue nelle aree cerebrali interessate. Questa è la prova fisica che all’interno del cervello gli individui altamente sensibili rispondono maggiormente agli impulsi delle emozioni legate alle situazioni sociali, nel nostro caso sono bastate le immagini di volti felici o tristi”.

Questo studio concluse anche che le PAS, oltre ad essere più ricettive degli stimoli visivi collegati al volto umano e alle emozioni, presentano anche una soglia di sopportazione di luci intense o rumori forti (stimoli fisici in generale) molto bassa. È addirittura possibile che, in questi casi, in loro si attivino le strutture cerebrali associate al dolore.

Le Persone Altamente Sensibili hanno questa particolarità: quella di sentire e capire il mondo attraverso un sistema nervoso più acuto e sofisticato. Non scelgono di essere così, lo sono e basta.

Gli aspetti problematici di un’elevata sensibilità emotiva

Sebbene ci siano molti aspetti positivi nell’essere una persona sensibile (come una maggiore capacità di ascoltare e comprendere, una maggiore empatia e intuitività, una migliore intuizione dei desideri e dei bisogni degli altri, ecc.), in questo articolo mi concentrerò su quegli aspetti dell’ipersensibilità che influenzano negativamente la salute, la felicità, il successo, e che spesso complicano le relazioni interpersonali.

Di seguito vengono riportati 24 tratti di una persona altamente sensibile, estratti dal libro ”Are You Highly Sensitive? How to Gain Immunity, Peace, and Self-Mastery” di Ni Preston. Questi tratti sono organizzati in tre macro-categorie: Sensibilità verso se stessi, Sensibilità nei confronti degli altri e Sensibilità nei confronti dell’ambiente.

Mentre la maggior parte delle persone possono di tanto in tanto sperimentare alcuni di questi tratti, una persona ipersensibile probabilmente “sentirà troppo” e “troppo in profondità” per la maggior parte del tempo. Alcuni individui potrebbero essere molto sensibili solo verso uno o due stimoli, mentre altre persone potrebbero sentirsi fortemente influenzato da più elementi presenti nella lista.

Categoria uno: Sensibilità verso se stessi

1.    Spesso ha difficoltà a lasciare scorrere via i pensieri e le emozioni negative;

2.    Frequentemente, quando accade qualcosa di spiacevole, avverte sintomi fisici;

3.    Spesso le “giornate no” influenzano negativamente le abitudini alimentari e/o il sonno (come mangiare o dormire troppo o troppo poco);

4.    Frequentemente sperimenta stati di tensione o ansia;

5.    Tende ad essere eccessivamente critico con se stesso quando non si sente all’altezza delle proprie aspettative;

6.    Ha paura del rifiuto, anche in situazioni relativamente poco importanti;

7.    Tende continuamente a confrontarsi con gli altri (in situazioni fisiche, relazionali, sociali, lavorative, finanziarie o di altro tipo) e si ritrova spesso a provare sentimenti spiacevoli in seguito a tale confronto;

8.    Spesso prova rabbia o risentimento per situazioni nella vita o nella società che sembrano ingiuste, irritanti o fastidiose;

Categoria due: Sensibilità nei confronti degli altri

9.    Si preoccupa continuamente di ciò che gli altri stanno pensando;

10.   Tende a sentire le cose troppo “sul personale”;

11.   Trova difficile, quando provocato da una situazione interpersonale spiacevole ma comunque di poco conto, semplicemente “lasciar perdere”;

12.   Si sente ferito facilmente;

13.   Nasconde spesso i propri sentimenti negativi, ritenendoli troppo forti, troppo aggressivi, imbarazzanti o vulnerabili se condivisi; mantiene dentro di sé la gran parte delle emozioni negative;

14.   In alternativa, spesso parla delle emozioni negative con gli altri perché c’è un sacco di “drammaticità” nella vita di una persona;

15.   Ha difficoltà ad accettare feedback critici, anche quando il feedback gli viene restituito in modo ragionevole e costruttivo;

16.   Spesso si sente come se le persone lo giudicassero, anche quando non ci sono prove concrete che questo effettivamente avvenga;

17.   Spesso reagisce in modo eccessivo a offese o provocazioni, reali o percepite;

18.   Spesso si sente a disagio in situazioni di gruppo e si sente incapace di essere se stesso

19.   Si sente impacciato nelle relazioni intime, eccessivamente preoccupato per l’approvazione del partner: teme di essere giudicato o respinto dal partner;

Categoria tre: sensibilità per il proprio ambiente

20.   Si sente a disagio quando vi è un assembramento di persone, in una stanza piena di gente che parla o quando accadono troppe cose contemporaneamente;

21.   Si sente a disagio quando è esposto a luci o suoni troppo forti o a certi odori particolarmente intensi;

22.   Si spaventa facilmente con rumori improvvisi, nel traffico intenso o a causa di altre spiacevoli sorprese;

23.   Spesso si sente arrabbiato quando guarda o legge brutte notizie sui media; non ama spettacoli intensamente spaventosi o violenti;

24.   Spesso si sente infelice quando segue i post delle persone sui social.

Grazie per avermi contattata. Fammi sape