Fobie specifiche: cosa sono, perché insorgono e come guarirne

Fobie specifiche: cosa sono, perché insorgono e come guarirne

Il significato della parola fobia deriva dal greco phobos, letteralmente paura. In psicologia, le fobie vengono classificate come disturbo d’ansia e definite, nel DSM-5, come fobie specifiche.

Che differenza c’è tra fobia e paura?

Le fobie specifiche sono molto comuni e si caratterizzano per una paura persistente e irrazionale causata da un oggetto o una situazione specifici, percepiti come pericolosi, senza che però questi rappresentino una minaccia reale.

É necessario quindi fare una differenza tra paura e fobia

  • la paura è un’emozione innata e transitoria, utile a proteggerci da un pericolo reale, che innesca le reazioni di attacco o fuga utili alla sopravvivenza;
  • una fobia è la reazione a uno stimolo basata su una percezione distorta del pericolo e provoca reazioni fisiche e psicologiche di varia entità.

Stando a quanto detto, le caratteristiche più importanti per differenziare la paura fobica da quella adattiva sono la persistenza, l’intensità e la natura disadattiva della prima.

Le fobie, inoltre, possono essere transitorie, come quelle dei bambini (che possono nascere sia da traumi sia da una trasmissione dei timori dei genitori) oppure croniche che possono raggiungere l’età adulta, compromettendo la vita sociale e lavorativa di chi ne soffre.

Quali sono i sintomi delle fobie?

Il disturbo fobico può insorgere sia ogni volta che si entra in contatto con lo stimolo fobico, sia al solo pensarci. Sebbene esistano vari tipi di fobie, tra i sintomi fisici frequenti nelle fobie troviamo: tachicardia, tremori muscolari, aumento della sudorazione, problemi intestinali, senso di torpore, vertigini e nausea. 

Ma ci sono anche altri sintomi psicologici tra cui: evitamento, rimuginio, paura persistente e intensa, attacchi di panico, senso di angoscia e, nei casi più invalidanti, comportamenti ossessivi e paura di morire.

La fobia, per essere definita tale, deve impattare sulla vita della persona, compromettendo relazioni, abitudini e quotidianità.

Come nascono le fobie?

Come già accennato, nella maggior parte dei casi, i diversi tipi di fobie possono svilupparsi come conseguenza di un evento traumatico, vissuto in prima persona o anche solo osservato.

Inoltre, secondo alcune ricerche, come quella svolta dai ricercatori della Emory University, la fobia potrebbe essere genetica: i ricordi traumatici potrebbero essere tramandati nel DNA e lasciare traccia anche nellegenerazioni successive.Ma sappiamo che la trasmissione da una generazione all’altra può avvenire anche attraverso la relazione, sotto forma di racconti, insegnamenti e l’esempio, ovvero ciò che viene definito “condizionamento vicario”.

Quali sono i tipi di fobie?

La quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) distingue cinque sottotipi di fobie specifiche: relativa ad animali (ad esempio: serpente, ragno), ambientale (ad esempio: tempesta, altezze), situazionale (ad esempio: spazi chiusi), da iniezioni, sangue e ferite (ad esempio: esami medici) e da altro stimolo fobico (ad esempio: soffocamento). Questa categorizzazione può essere utile anche per comprendere le paure che non sono ancora eccessive (quindi subcliniche), ma che potrebbero evolversi in fobia.

Come si guarisce dalle fobie specifiche?

Le fobie possono compromettere seriamente la vita sociale e lavorativa di chi ne soffre. In molti casi, non è sufficiente evitare l’oggetto o la situazione che causa l’ansia. Per questo, è necessario rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta.

La terapia cognitivo-comportamentale sembra essere molto efficace nella cura del disturbo fobico, perché cerca di intervenire non solo sui sintomi e sulla paura stessa ma anche sull’origine della fobia. Tale approccio terapeutico permette di avvalersi, tra le sue tecniche, dell’esposizione con la desensibilizzazione sistematica.

Attraverso tale tecnica, il paziente viene esposto allo stimolo temuto, ma in modo progressivo e graduale. Questo processo cerca di abituare la persona allo stimolo, favorendo la diminuzione dell’ansia, che avviene naturalmente, a verificarsi in presenza dello stimolo. In questo modo, il paziente sarà in grado di affrontare e risolvere la sua fobia in maniera progressiva.

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